
Dopo la morte di Luigi Sica, è arrivato il cardinale Sepe a visitare la comunità del quartiere Stella.
Chiesa gremita, piena di ragazzi di tutte le età, gente comune e donne anziane tutti li per acclamare e seguire la messa celebrata da Sua Eminenza Sepe.
Si è proprio così, il cardinale aiutato da Don Lello Pescicolo (parroco della Santissima Annunziata a Fonseca), ha celebrato la messa nella chiesa del quartiere. Erano presenti i genitori di Luigi Sica e i suoi parenti, in prima fila i familiari di Don Lello emozionato e contento per questo grande passo in avanti.

Erano presenti anche molti giornalisti, fotografi e cameramen.
Chiesa non piena al 100% stile 24 Dicembre (Vigilia di Natale), ma strapiena per l'occasione.
Tutto viene seguito con particolare attenzione da tutti. Colpo di scena!!! Uno dei tanti regali è una ciambella preparata da Antonio, un ragazzo del quartiere, per il cardinale, la quale poi viene condivisa con tutta la comunità.
Dinanzi all’altare un cestino pieno di coltelli. «Sono ventiquattro - osserva il cardinale Sepe - ma non conta il numero. Conta il fatto che li bruceremo in piazza e non sarà solo un fatto simbolico. Spezzeremo questi simboli di violenza». A pochi metri dalla chiesa, a gennaio, è morto Luigi Sica, il quindicenne accoltellato da un coetaneo per uno sfottò; poco più in là, venerdì, è stato consumato l’agguato in cui è morto Vincenzo Cerbone, ma il quale vescovo preferisce non dire una parola sull'accaduto per non rovinare la festa.
Strade di sangue e di violenza, la pioggia all’esterno della chiesa a segnare questa quaresima che sembra infinita. «Ma non fatevi sopraffare da chi vuole ammutolire la vostra speranza - esclama Sepe dall’altare - Chi afferma sè stesso con la violenza, chi dice di essere boss ha i soldi sporchi di sangue, droga, sopraffazione. A costoro io chiedo: chi sei senza Dio? Chi sei senza l’amore nei confronti del prossimo?». E, da pastore, Sepe raccoglie la comunità intorno a sè. Va a casa dei Sica, abbraccia la mamma di Luigi, ha parole di conforto per il padre. «Eminenza - sussurra Anna Sica - bisogna togliere i coltelli dalle mani dei ragazzi. Stiamo costituendo un’associazione nel nome di mio figlio». E il cardinale invita i coniugi Sica in Curia: «Mi avete ospitato in casa vostra, voglio mostrarvi la mia. Ho voluto portarvi solidarietà e vicinanza. Voglio essere vicino a tutte le famiglie, sostenerle con la fede e dare coraggio soprattutto ai giovani». Per la comunità la presenza del vescovo è una vera festa. Don Lello Pescicolo annuncia l’apertura di un centro parrocchiale per operatori teatrali e fotografici. «Vogliamo creare occasioni concrete di lavoro - spiega il parroco di Fonseca - impegnandoci nella direzione indicata dal cardinale. Qui tante famiglie sono nella morsa degli usurai, ci sono tanti minori a rischio, c’è tanta violenza». Il messaggio di Sepe è la speranza. Il cardinale accoglie con un sorriso i doni che gli vengono offerti, tra i quali un quadro reagalato dai ragazzi del quartiere, il quale rappresenta il Mondo nel centro e intorno disegnate molte mani, come simbolo di unione e pace fraterna. Oltre questi Don Lello regala lui un orologio, il quale servirà a Sua Eminenza a stare attento a riposare un pò di più. Sepe, poi, commenta l’appello del sindaco che chiede l’esercito per l’emergenza-criminalità: «Non so se l’esercito sia la soluzione. Io ripeto che il problema va risolto a monte. In tutte le comunità deve nascere un oratorio, bisogna togliere i ragazzi dalle strade. Dargli le motivazioni giuste per evitargli di vivere in situazione di disagio e disoccupazione. Il modo più concreto per salvare i nostri ragazzi è dare loro una speranza».
La messa si conclude con tanti applausi da parte di quel popolo che ha voglia di riscatto, serenità e pace.
I consigli del Cardinale sono stati molto forti, ho sentito molti amici che erano presenti e mi hanno riferito che si sono molto emozionati e una volta uscita dall'Annunziata a Fonseca si sentivano liberi.
Molto contento per questa festa, che per una volta ha calpestato il dolore che si vive nel quartiere per atti ingiusti e criminali. Contento per i grandi passi avanti che sta facendo Don Lello nei confronti di questa comunità, e ne sono certo che non mollerà la presa e porterà avanti questo cammino di svolta per i giovani del quartiere Stella.
Il Cardinale è stato etichettato come "pezzo di pane", bravo, simpatico e molto accogliente a differenza dell'ex Cardinale Michele Giordano.
CARISSIMI AMICI, CHE DIRVI? SONO FELICISSIMO CHE ABBIATE TRASCORSO UN MOMENTO MOLTO IMPORTANTE PER LA SOCIETA' IN CUI VIVETE, UN MOMENTO DOVE TUTTO VIENE MESSO DA PARTE E DOVE LA FRATERNITA' HA PRESO IL SOPRAVVENTO. CENTO DI QUESTI MOMENTI E VI AUGURO UN MIGLIORAMENTO DI QUESTA VITA PARTENOPEA CHE DIVENTA SEMPRE PIU' DIFFICILE. IO VI SONO VICINO PERCHE' IO MI SENTO UNO DI VOI. PERCHE' HO IL CUORE CHE APPARTIENE AL VOSTRO: QUELLO NAPOLETANO!
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