mercoledì 21 marzo 2007
CIRO, L'ASSASSINO DI LUIGI SICA :<< VOGLIO MORIRE, RAGGIUNGERE LUIGI, BACIARGLI LE MANI E CHIEDERGLI PERDONO>>
<<Non fa che ripetere che vuole morire, che vuole raggiungere Luigi per baciargli le mani e chiedergli perdono. Temiamo che possa commettere una sciocchezza». Ecco il racconto di papà Vito e mamma Rosetta: due genitori diperati, che sono piombati in un Mondo molto scuro all'improvviso in contatto con un mostro che è loro figlio. Un mostro senza una realtà, chiuso in una cella del carcere di Nisida perchè ha ucciso un ragazzo innocente, per un futile motivo. Mi fa impressione vedere sul giornale la foto di Luigi Sica affianco a quella di papà Vito, fa scalpore ma poco suono. Il cardinale Sepe ha promesso a Ciro che andrà a trovarlo in carcere perchè è giusto che ascolti la pena che questo assassino ha nel cuore. Si fa un certo effetto sentire le parole messe insieme, nella stessa frase, di ASSASSINO-PENA-CUORE: tre parole differenti ognuna ha un valore da valorizzare ad ogni persona. Solo che non tutti sono assassini, non tutti provocano pena, ma tutti hanno un cuore. Chissà com'è il cuore di un assassino. Chissà quanti si sono posti questa domanda. Chissà com'è il cuore di un baby assassino, di colui che la vita non la conosce. Tante domande alle quali una risposta è molto difficile trovarla. Un cuore non ce l'ha. Molti dicono. Altri provano pietà per lui, oggi. Altri lo ricordano ancora come un bravo ragazzo, perchè incoscienti nel fatto di etichettarlo come un assassino. E' una realtà che man mano si concretizza, quando man mano quella astrattezza di quei giorni tristi di Gennaio si allontanano. Ora si accetta la vita, la si valorizza di più, le mamme e i papà sono più vigili verso i loro figli, i ragazzi hanno più sentimento, molti ragionano con un altro spirito. Spero che sia un inizio di un'altra mentalità. Spero di ritornare in un quartiere dove quelli che la pensavano in un modo adesso la pensino in un altro.
QUESTA E' LA REALTA' E DOBBIAMO ACCETTARLA. FACCIAMO IN MODO CHE CIO' NON POSSA PIU' ACCADERE, E SOLO QUANDO NON SUCCEDERA' PIU' , POSSIAMO CONSIDERARCI UN POPOLO COL CUORE.
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