sabato 24 febbraio 2007

SEPE:" LUIGI SICA, UN SIMBOLO DI RISCATTO"

<>. Lo ha detto il cardinale Crescenzio Sepe, incontrando i genitori di Luigi.
«Il sacrificio di Luigi non è stato inutile - ha detto l’arcivescovo - dal suo sangue stanno nascendo tante conversioni. Da un atto così assurdo può nascere il bene per tanti». Erano li il padre e la madre di Luigi, e c'era anche Gianni (il più bravo ballerino che abbia mai visto ballare). Poi hanno parlato nella piccola chiesa di San Gennaro ad Antignano, davanti ai giovani del centro di pastorale giovanile “Shekinà” al Vomero, attiguo all’edificio di culto. «Posate i coltelli - ha implorato Anna Sica rivolta ai ragazzi presenti - Procurano soltanto morte. Da quando mio figlio è morto, nonostante i miei quattro figli, la nostra casa è vuota. E perché? I coltelli portano solo la morte». Durante la chiacchierata coi ragazzi, l’arcivescovo aveva rinnovato la richiesta di collaborazione: «Ho bisogno di voi come vescovo, solo insieme ce la possiamo fare a dar forza alla speranza di questa città. Anche se so che l’ambiente in cui vivete non è facile». Dopo il confronto, l’inaspettato arrivo di Anna e Ciro Sica, giunti al Vomero con don Mauro Conte, viceparroco di Santa Maria di Costantinopoli al Rione Alto. Il sacerdote ha fatto da tramite tra Sepe e la famiglia, desiderosa di ringraziare di persona il vescovo per la sua campagna antiviolenza. «Grazie al Cardinale per il suo bel messaggio», ha esordito la madre di Luigi Sica. La donna ha ammonito i giovani che si trovavano lì: « Ascoltatelo. Lasciate nei cestini le armi della morte. Pensate alle vostre mamme ogni volta che prendete un coltello». La donna si è lasciata poi andare a un sfogo dai contorni fatalmente drammatici. «Da quando mi hanno ammazzato mio figlio - ha spiegato - non riesco a mangiare, dormire né stare in piedi. Ed anche mio figlio Salvatore di 21 anni non riesce più a fare niente. Oggi se accendi la televisione si sente parlare solo di coltelli. I coltelli hanno sostituito le pistole a Napoli. I ragazzi pensano che uscendo di casa col coltello non si può in fondo uccidere qualcuno. Invece non è vero. Guardate che è successo a mio figlio, che ha fatto una fine bruttissima». Un applauso interminabile ha seguito le parole della mamma di Luigi. «Perché tanta efferatezza nell’uccidere vostro figlio? », ha chiesto invece l’arcivescovo ai Sica, appena rotto il ghiaccio. L’alto prelato ha rincuorato però subito i genitori del 16enne. «Il sacrificio di Luigi non è stato inutile - ha esclamato Sepe - lo dimostrano i tanti coltelli lasciati nelle ceste delle chiese. Dal suo sacrificio è nato un bene, come dal sangue dei martiri cristiani è venuto del bene per la loro comunità. Da un atto così assurdo, si può trarre un bene per tanti…». Infine la promessa del cardinale alla famiglia Sica: «I giovani di Napoli vi sono vicino, pregano per voi in questo momento di dolore. Gesù vi è vicino e non vi abbandona».
Bellissime parole dette dal Cardinale, leggendo mi sono commosso. Bella accoglienza da parte Sua e dei ragazzi presenti li all'incontro. Spero che la volontà di combattere sia ancora più forte per mamma Anna e fratello Salvatore che logicamente hanno una grande difficoltà nella rassegnazione di quanto li ha colpiti. Io sono ancora molto scosso. Promuovere questo blog in nome di Luigi è stata una bella cosa e spero che ce ne siano altri che combattano contro questa organizzazione difficile da sconfiggere.
FORZA ANNA E FORZA SALVATORE

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