domenica 15 aprile 2007

15 APRILE 1967- 15 APRILE 2007: 40ANNI DOVE ABBIAMO SEMPRE RICORDATO IL NOSTRO TOTO'

Nacque nel famoso RIONE SANITA', in via Santa Maria Antesaecula. Frutto di una relazione clandestina della madre ANNA CLEMENTE con uno spiantato sarto, GIUSEPPE DE CURTIS Su questi palcoscenici, spesso improvvisati, con orchestre di second'ordine e comprimari raccogliticci, Totò imparò l'arte dei guitti, ossia di quegli attori - napoletani e non - che recitavano senza una sceneggiatura ben impostata, arte alla quale Totò aggiunse caratteristiche tutte sue: una conformazione particolare del naso e del mento - frutto di un incidente sciagurato col precettore del ginnasio - movimenti del corpo in libertà totale, da burattino snodabile, e un carattere surreale e irriverente, sempre pronto tanto a sbeffeggiare i potenti di turno quanto ad esaltare i bisogni umani primari: la fame, il sesso, la salute mentale. Sottolineava la fame, essa c'è sempre, oggi si muore ancora di fame eppure noi buttiamo nel nostro cestino milioni di chili di pasta. Oggi pochi sottolineano la fame anche perchè a differenza dei tempi di Antonio De Curtis oggi si mangia ogni secondo della giornata ma se ognuno di noi fossimo tanti TOTO' questa parola ci farebbe riflettere pensando a coloro che non se lo possono permettere, soprattutto per quei bambini del terzo Mondo. Voi vi chiederete perchè sto scrivendo questo? Che centra con Totò? E io vi rispondo che lui è stato il primo a sottolineare la fame, valorizzava il pezzo di pane, in quello lui trovava l'essenzialità delle sue giornate, quell'essenzialità che oggi si trova solo con un 100 euro in tasca. Poi esaltava il sesso, quel sesso che oggi è diventata l'arma primaria, più del pezzo di pane che mangiava Totò. Il sesso parola che oggi conoscono tutti, quando all'ora pochi conoscevano, perchè c'era altro da pensare. Oggi si strumentalizza il sesso, si usa, rende più grandi. Se una persona oggi fa sesso è considerato un eroe, e se fai parte di una comitiva e sei una persona che spacca tutto, allora si che ti apprezzaranno e verrai visto con un altro occhio. Poi esaltava la salute mentale, quella che oggi è difficile avere perchè tutti siamo considerati dei pazzi, perchè ognuno di noi siamo uno contro l'altro. Anche la salute mentale oggi viene strumentalizzata, non viene mai presa in considerazione, si pensa sempre al più, bisogna fare sempre di più, quando l'essenziale potrebbe bastare, e a volte quel di più ti fa sbagliare. OGGI SONO 40 ANNI CHE IL MITICO Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio (nome d'arte) è scomparso. ERA ED E' ANCORA IL PRINCIPALE SIMBOLO DI NAPOLI, IL QUALE CON LA SUA SEMPLICITA', CON IL SUO PIATTO DI SPAGHETTI DAVANTI, CON LA SUA IRONIA E CON LA SUA FURBIZIA NON POTREMMO MAI DIMENTICARLO. Io sono contento che non ci sia più, almeno si è risparmiato questa carneficina nella sua Napoli, nella città che non ha mai smesso di amare, nel suo quartiere, la Sanità, in quel quartiere dove oggi si muore e soprattutto a pensare che l'ultimo omicidio è avvenuto nelle adiacenze di casa sua, nei pressi di via Santa Maria Antesaecula proprio dove è nato Totò. Penso anche come avrebbe reagito Totò e a che cosa avrebbe detto e siccome io credo nell’aldilà. penso che Totò dall’altro mondo si starà ”STORZELLANDO” parecchio per come è ridotta Napoli. Direbbe che il diavolo sta prendendo il sopravvento. Provo un grande dolore e una grande disillusione. Napoli non merita questa situazione. Ha talmente tante qualità che potrebbe essere un luogo meraviglioso. E i napoletani, la maggioranza dei napoletani, sono buoni, onesti. Totò era molto colpito e impressionato dalle notizie negative che arrivavano dalla sua città. Ne soffriva. E, come si sa, si adoperava spesso e volentieri per aiutare chi ne aveva bisogno. Ma di fronte a quanto si sente e si vede oggi lo sconforto avrebbe rischiato di sopraffare il suo naturale ottimismo. Per il quarantesimo anniversario della morte di Totò che cade proprio oggi 15 aprile 2007. IOggi hanno inagurato un parco in memoria di Totò ad Agnano. Ma Napoli fa sempre poco per ricordare Totò. I napoletani lo amano smisuratamente come Totò amava loro, le istituzioni meno. In ogni bar, in tantissimi negozi c’è una foto di Totò. Anche qui a Milano moltissimi hanno intitolato pizzerie e ristoranti al carissimo Antonio De Curtis. Attrae, è un modo per rivivere la Napoli, che tantissimi immigrati come me ritrovano mangiando una pizza margherita, perchè il nome Totò ti rasserena e via coi ricordi con le battute e una tra le più frequenti che mi ricordo perchè buffissima è la seguente: "Eschiusmi, bitteschen; noio, volevom sabuar l'indiriss.. ia?" - "E ma bisogna che parliate italiano perchè io non vi capisco" -"Aah, Parla italiano! complimenti! Senta; per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare... sa è una semplice informazione" - "Se volete andare al manicomio vi accompagno io! rispose seccato il vigile in Piazza del Duomo Nella piazza del Carmine, sino alla vicina piazza Mercato, si radunarono duecentomila persone. Erano le cinque del pomeriggio del 17 aprile, quarant’anni fa. La chiesa era stipata da circa tremila persone. Dino Valdi, controfigura cinematografica di Totò, svenne. Nino Taranto pronunciò l’orazione funebre scosso dai singhiozzi. “Amico mio, questo non è un monologo, ma un dialogo perché sono certo che mi senti e mi rispondi”. Disse ancora: “I tuoi napoletani, il tuo pubblico è qui. E tu, maestro del buonumore, questa volta ci stai facendo piangere”. La salma di Totò fu portata al Cimitero del Pianto dove c’era la cappella di famiglia. Vi erano sepolti il padre Giuseppe, la madre Anna, Liliana Castagnola e il figlio Massenzio. All’indirizzo del Cimitero, per lungo tempo arrivarono da tutto il mondo lettere e cartoline per Totò. EH SI CARI AMICI! TOTO' NON C'E' PIU'!!! IN QUEST'OGGI SONO TRASCORSI 40 ANNI DALLA SUA MORTE. TUTTI OGGI LO RICORDANO. TUTTI OGGI PER ESEMPIO ABBIAMO DETTO UNA FRASE DI TOTO'. QUEL TOTO' CHE NON C'E' PIU' MA CHISSA' PERCHE' E' SEMPRE TRA DI NOI E ANCHE NEL MONDO VENIAMO RICORDATI E STIMATI GRAZIE A LUI. RICONOSCERLO E' UN NOSTRO DOVERE, PERCHE' LUI ERA UN SIMBOLO PURO, FACEVA RIDERE, QUELLA RISATA CHE OGGI DAVANTI A TANTO DOLORE E' DIFFICILE CHE CE LA FACCIAMO. QUINDI ADESSO CHE STATE LEGGENDO FATEVELA ANCHE VOI, QUINDI APPROFITTATENE E SCHIACCIATE UN SORRISO ALLO SCHERMO DEL VOSTRO PC.

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