

L'arcivescovo di Napoli, card. Crescenzio Sepe ha rivolto un appello ai giovani della sua Diocesi a "deporre le armi in chiesa". Secondo me è una proposta certamente coraggiosa in una citta' piena di boss della camorra che controllano il territorio metro quadrato per metro quadrato e che possono disporre della tua vita come vogliono. Una citta' che, da un punto di vista artistico, e' bellissima, ma che invece lascia a desiderare sul versante della sicurezza. Napoli e' caratteristica con i suoi vicoli, i suoi rioni, i suoi mercati dove si vende di tutto, la sua periferia abbandonata e degradata, il famoso contrabbando di sigarette, e il gioco delle tre tavolette. E' famosa per la pizza, gli spaghetti, il pesce, il sole, e il mare, ma anche per i giovani che ti uccidono con un coltello per pochi centesimi. Oppure per uno sguardo considerato sbagliato da qualche bullo come e' successo a Luigi Sica. Oppure per quei ragazzini che con lo scooter ti rubano il rolex, o la catenina d'oro o ti borseggiano. Quanti turisti rinunciano ad andare a fare una denuncia inutile. Questi ragazzi che spesso rinunciano all' obbligo scolastico sono sempre "in mezzo alla via", facile preda della camorra che offre loro soldi e protezione familiare, sono disoccupati a vita, cronici, pronti a tutto.
I giovani napoletani sono delinquenti, cattivi, malvagi, ribelli, contestatori, senza valori, annoiati, soli, vuoti dentro? No, sono semplicemente stati abbandonati dallo Stato.
SPERO CHE LA CAMORRA NON PUNISCA A CHI BUTTA VIA IL COLTELLO!!!
1 commento:
Come sempre dimostri di essere un piccolo grande uomo
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