venerdì 23 febbraio 2007
LA LETTERA SCRITTA IN QUEL VENERDI DI DOLORE
Caro Luigi, ho fatto 800 chilometri per venirti a dare l'ultimo saluto, perchè tu persona speciale, lo meriti più di molti altri.
Quanto sono state belle quelle partite alla Play Station giocate insieme quella sera. Ci mettevi la grinta, la passione solo che non avevo scampo, eri troppo forte.
Che ne dobbiamo dire di quel piatto di pasta panna e prosciutto preparati dalla tua splendida mamma. Favolosi. Ricordo che ne mangiasti due piatti.
Mettevi gioia, armonia, facevi lo spiritoso perchè a te piaceva scherzare.
Poi ricordo quando mamma, sempre quella sera, vinse al lotto. Urlo di gioia, felicità e poi a chiedere un nuovo paia di scarpe.
Quella sera eri felicissimo, divertente, socievole, sprizzavi di gioia perchè seduti a quella tavola abbiamo riso in continuazione.
Poi ricordo benissimo quando parlammo insieme, anche al fidanzato di tua sorella, Luigi, proprio del problema della delinquenza, parlavamo di Napoli e proprio tu mi dicesti che in questa città è difficile la vita anche se apparentemente sembra facile. Ti diedi ragione e ti stimai molto perchè riuscisti a mettere da parte quell'orgoglio che purtroppo molti di noi non siamo capaci di farlo.
Poi parlammo del tuo lavoro, del tuo essere forte a calcio e appunto ricordo questa frase "Ossaje Pè, m chiammn Maradona!".
Luigi mi avrebbe fatto piacere vederti giocare a calcio magari riuscivi a svegliare i miei tanti sentimenti da poterti chiamare anche io così ma purtroppo la fatalità ha preso il sopravvento.
Non solo il quartiere ti ricorda, non solo Napoli ti ricorda ma tutta l'Italia. Perchè si, questa fine non la dovevi ricevere te, tu che dal primo minuto che ti ho conosciuto mi hai dimostrato: timidezza,educazione e onestà.
Gran voglia di fare il bravo ragazzo e un gran coraggio di prendere già la strada del lavoro.
Sai in questi istanti ti staranno ricordando moltissime persone ma pensa un pò, ti sta ricordando l'intera scuola di Milano che io frequento perchè anche loro hanno capito che sei morto per una stupidata e che tu e la tua famiglia siete gente onesta e ricca di rettitudine.
Spero che da lassù hai sentito ciò che ho detto.
Spero che da lassù hai sentito ciò che ho detto.
Spero anche che da lassù sorvegli il nostro quartiere e soprattutto la tua famiglia.
OGGI INSIEME A TE URLIAMO, GRIDIAMO: BASTA COLTELLI, BASTA PISTOLE, BASTA LA DELINQUENZA, BASTA SGUARDI FRAINTESI, BASTA CON L'ODIO, BASTA COL BULLISMO E CHE IL POPOLO NEL QUALE TU VIVI ANCORA TROVI QUELLA SERENITA' E QUELLA PACE DOVE è DIFFICILE TROVARLA.
LUIGI PREGA PER NOI, CHE SIAMO IN QUESTO INFERNO.
Un abbraccio forte forte da una persona che sarebbe stata contenta nel conoscerti di più dal tuo caro, come mi chiamavi tu, O'MILANES
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