sabato 24 febbraio 2007

BULLISMO DEL SESSO FEMMINILE

Mms, videofonini, motorini ultimo grido, pettinature alla moda, vestito firmato, smorfie ammiccanti........è la ragazzina napoletana.

Già a 10 anni in giro per i quartieri dove le famiglie hanno altro da fare. Forse preparano la cena per i 10 figli oppure "spicciano" altri "servizi" come si suol dire a Napoli. Si sentono più belle e grandi se sono in tre su un motorino, senza casco e forse se investono qualcuno scappano pure. Spaccimm, cunfrenzj, bucchin, parià, pustiggià sono le parole più frequenti del vocabolario parlante che usano queste piccole donne che non sanno il senso della vita, perchè nessuno gliel' ha ancora insegnato. Vestite in modo fronzoloso e apparecchiate come delle argentiere dei nostri soggiorni: orecchini grossissimi, bracciali intriganti, magliettine attillate altezza sottoseno, jeans allamoda e scarpe coi tacchi, ecco il modo in cui queste ragazze partenope si presentano davanti alla società.

Una società che le nota, spesso le critica a volte le ammira per la loro bellezza. Ecco questa è la tipica VRENZOLA che gira per i vicoli di Napoli, alla ricerca dello scontro, del paragone, degli "inciuci", per vendicarsi, per farsi notare dalle fidanzate dei ragazzi che a loro piacciono. Piccole ragazze che crescono imitando i boss o comportandosi solo in parte come loro, ragazze che prevedono il futuro sposandosi a 18 anni e a 20 anni già con 3 figli.

Molte di esse si sentono grandi perchè assumono già all'età di 14 anni fisionomie ed una evoluzione di donne di 22 23 anni, impiastricciate di trucco come dei veri PICASSO, sui loro visi. Questa è la realtà di questa mentalità che è proprio difficile da cambiare. Una mentalità che porta a farle accoppiare con figli di boss o boss veri e propri perchè così hanno un futuro migliore "SOLDI" e possono sentirsi protette "CAMORRA".

A Napoli molte di queste ragazze rimangono gravide sin da piccole, hanno un sentimento del figlio molto forte, a volte costrette anche da questi tipi di partners che le minacciano nel caso contrario. Spesso, poi, rimangono sole, succubi delle proprie famiglie, neonati nelle mani di bambine senza un'occupazione e senza titoli di mamma perchè lasciati dai propri ignoranti o per il carcere o per impegni più importanti.

Una verità che si tramanda sempre di più tra le giovanissime partenope perchè la maggiorparte delle volte esternano dalla massa la ragazza per bene che è vestita con jeans e camicetta e vengono considerate un nonnulla, la vergogna di Napoli, come si suol dire "Si o cess!. Invece si esternano coloro che hanno delle idee, dei principi, conoscono il senso della vita, coloro che vorrebbero che queste ragazze cambiassero pagina e pensassero un pò ai danni che fanno e che hanno fatto. Condannare le VRENZOLE? Perchè mai farlo. Da condannare sono coloro che hanno tramandato questi modi di essere e questi modi di fare che queste ragazze stanno portando avanti nel 2007, dove un futuro migliore sembra ancora un miraggio!!

foto prese da http://getthepicture.free.fr/taris/Napoli

1 commento:

Anonimo ha detto...

Buona rappresentazione del mondo minorenne femminile napoletano.
Purtroppo,come dici tu,cercare di cambiare la mentalità delle persone è praticamente impossibile.
Ma vale la pena tentare...
un bacio , Alessandra