venerdì 11 aprile 2008
MI RACCOMANDO NON BERE, MA MORI' LO STESSO
mercoledì 28 novembre 2007
VALGO 930 EURO AL MESE? SI O FORSE NO!
domenica 10 giugno 2007
NAPOLI IN SERIE A......DOPO 6 ANNI DI SOFFERENZA
Non ci credeva nessuno, e invece è successo.
Genoa e Napoli salgono a braccetto in serie A come nel lontano 1962.
E lo scontro fratricida che avrebbe costretto una delle due a rimettersi in gioco nei playoff si trasforma in una festa che durerà tutta la notte.
All’inizio c’è tensione. In campo e in tribuna, dove basta una notizia (falsa) del vantaggio della Triestina a Piacenza per scatenare un boato bipartisan, con maglia azzurre e rossoblù che s’intrecciano nel più illusorio degli abbracci. Il primo attacco è del Genoa ed era previsto, perché lo imponeva l classifica.
Rossi trova spazi a destra, specie quando in zona arretra pure Leon per accompagnare l’azione. Savini arranca ma non si scompone, spalleggiato da Domizzi mentre il resto degli azzurri affonda i cingoli nella propria metà campo per ripartire in contropiede.
Grava e Calaiò pizzicano più volte i tre centrali rossoblù, che sbandano quando in area c’è da coprire su Sosa, bravissimo a scegliere il tempo per lo stacco. Dalla testa del Pampa arriva la traversa del 19’; da Calaiò un’altra palla gol pulita (tiro di poco oltre la traversa al 25’). E’ il momento migliore del Napoli, che però non ne approfitta. La prima mossa la fa Gasperini. Non tanto per fermare l’emorragia a destra, ma per sostituire Coppola, infortunato, con Juric. Un cambio non previsto, che però capovolge l’inerzia della partita. In pochi minuti il Grifone guadagna
equilibrio e assesta un paio di colpi pericolosi. Iezzo si salva sulla punizione di Leon e sul traversone basso di Masiello (su cui Di Vaio e Leon arrivano insieme, ostacolandosi), poi si fa aiutare dal palo quando De Rosa prova la deviazione su angolo.
Nell’intervallo Gasperini è costretto a togliere De Rosa, spostando Rossi in difesa con Galeoto esterno a destra. Reja aspetta, conosce il suo avversario (lo ha avuto come allievo a Pescara nel 1989) e alla fine ha ragione, anche se il Genoa costruisce la migliore opportunità del match (diagonale di Leon fuori di un soffio). Da Piacenza arriva la notizia (stavolta fondata) del pareggio che spedirebbe tutti in serie A. Poco prima Reja aveva alzato il muro della diga, con Dalla Bona al posto di Gatti, fiutndo il pericolo. Ma la fiammata centrale della ripresa, con Sosa ancora in versione albatros, si affievolisce
assecondando il flusso di informazioni via radio. Negli ultimi 20 minuti Gasperini si gioca l’asso. Adailton si piazza a destra, con Greco in mezzo e Leon arretrato di qualche metro. Comincia la fase peggiore per i tifosi, appesi alle radioline e aggrappati ai rispettivi portieri. Rubinho è strepitoso su Cannavaro (testa) e Bogliacino (sassata sulla ribattuta). Iezzo si supera quando Leon lo chiama da 25 metri con un tiro destinato a spegnersi sotto la traversa. I secondi passano lenti, tutti attendono notizie da Piacenza. E quando dall’Emilia giunge finalmente l’ok, l’invasione di campo anticipa il fischio finale di Rocchi, costretto a far sgombrare il campo per terminare regolarmente la partita. Un breve (ed evitabile) intermezzo. Prima della festa sfrenata.
Il popolo partenopeo, cioè il mio, oggi festeggia, dimentica le brutte cose e scende in piazza a festeggiare la tanto combattuta promozione in serie A dopo sei anni di sofferenza.
Al triplice fischio della partita Piacenza-Triestina emesso dall'arbitro Messina, con il risultato finale di 1-1, la mia Partenope esplode, Capodanno le fa un baffo: fuochi d'artificio dalla Sanità ai Camaldoli, dallo Stadio San Paolo allo stadio Marassi, lì, proprio dove la festa è scoppiata in anticipo prima della fine del tempo regolamentare. Radiette, telefonini, giro di canale tra skysport3 e skysport4, per far passare i minuti, quei minuti della fine di questa sofferenza.
NAPOLI E' QUESTA, NAPOLI E' NAPOLI, NAPOLI E I CUORI IMPAZZITI, NAPOLI E LA FELICITA' DELLA NOSTRA SQUADRA, NAPOLI E I CAROSELLI ESAGERATI, NAPOLI E L'AZZURRO, NAPOLI E IL VOLERSI BENE ANCHE SE SEI
GENOANO........QUESTA E' LA VERA BELLEZZA DI QUESTA FINE DI CAMPIONATO: VEDERE DUE SQUADRE CHE SI BACIANO, SI ABBRACCIANO, SI AMANO E QUEL GEMELLAGGIO E' DIVENTATO UN FRATELLAGGIO.......SI PERCHE' NAPOLI E GENOA SONO VOLATE INSEIME IN SERIE A: TUTTE E DUE TRAVOLTE IN UN'UNICA FESTA DI SPORTIVITA', GIOIA E SODDISFAZIONE.
CHE BELLO, CHE GIOIA, MAMMA MIA RAGAZZI.......CE L'ABBIAMO FATTA DOPO SEI ANNI, DOPO LUNGHE E INGIURIOSE
INGIUSTIZIE NEI NOSTRI CONFRONTI DA PARTE DI QUEL SISTEMA CHE COMANDA QUESTO CALCIO. NAPOLI CHE DIMENTICA I PROBLEMI, COME DICE NINO D'ANGELO NEL SUO INNO DEDICATO AI RAGAZZI DELLA CURVA B.......E SI METTONO A CANTARE....NAPOLI NAPOLI NAPOLI.......
PRIMA DELLA PARTITA LA TENSIONE E LA PRESSIONE NELLO STOMACO ERA EVIDENTE, NON SI SAPEVA LA FINE DEL NAPOLI , LE MANI TREMAVANO COME DELLE CORDE DI VIOLINO, PROPRIO QUEL VIOLINO CHE STA INTONANDO L'INIZIO DELLA GRANDE FESTA DEL NAPOLI.
CARISSIMI AMICI, TIFOSI E NON TIFOSI, CALCISTICI E NON CALCISTICI, SPORTIVI E NON SPORTIVI, NAPOLI E' IL CUORE DELLO SPORT DEL MONDO, QUELLO SPORT RESO GRANDE DA MARADONA, CARECA E GIORDANO NEGLI ANNI D'ORO. NAPOLI E I SUI 80MILA SPETTATORI PER GARE CHE CONTANO POCO O NULLA.....QUESTA E' LA NAPOLI, QUESTA E' LA GIOIA MIA ESPRESSA IN QUESTE FRASI, QUESTE SONO IMMAGINI DELLA GIOIA E DELLE SODDISFAZIONI CHE FINALMENTE OGGI NAPOLI HA RICEVUTO......GRAZIE A REJA, DG PAOLO MARINO, AI RAGAZZI E AL MITICO PRESIDENTE AURELIO DE LAURENTIS.......FESTEGGIAMO ADESSO CHE POSSIAMO.....UNA GIOIA PIU' BELLA E' DIETRO L'ANGOLO......MA AVVERRA' SOLO SE LA CITTA' FARA' LA BRAVA ALTRIMENTI CHI CI SORVEGLIA NON CI REGALERA' PIU' SODDISFAZIONI....MAGARI I NAPOLETANI CREDERANNO A QUESTA COSA........FACCIAMO I BRAVI ALMENO TENTIAMOCI......CON LA SPERANZA CHE QUESTO NAPOLI GIA' DALL'ANNO PROSSIMO DIVENTERA' GRANDE COME GRANDE E' IL SUO POPOLO IN TUTTO IL MONDO. VIVA NAPOLI, VIVA LO SPORT E UAGLIU' FACIMM O BURDELL ADESSO CHE CI E' PERMESSO........OGGI VI VOGLIO BENE TUTTI......VEDETE? IL NAPOLI FA BRUTTI SCHERZI........
IL NAPOLI E' IN PARADISO, L'INFERNO E' STATO ABBANDONATO.......PROPRIO OGGI: 10-06-07................LA GIOIA CONTINUA!!!!!!
giovedì 7 giugno 2007
NANA', UNA RAGAZZA CHE ALZA LA VOCE DA UNO STUDIO PENALE DOPO AVER VISSUTO COI FIGLI DEI BOSS TRA I BANCHI DI SCUOLA
mercoledì 6 giugno 2007
IL PENSIERO E LA STORIA DI UN UOMO DI 73 ANNI DI NAPOLI
lunedì 4 giugno 2007
MARCO DE ROSA, 16 ANNI UCCISO DA UN CARABINIERE DOPO UNA RAPINA
LA NOTTE: UN MIX TRA PALCO E REALTA'
venerdì 1 giugno 2007
OMICIDIO DI CAMORRA A SCAMPIA: FILM O REALTA'?
mercoledì 30 maggio 2007
LA SCUOLA: IL SISTEMA CHE CAMBIA LE MENTI
lunedì 21 maggio 2007
GOMORRA: UN LIBRO CHE FA CRESCERE.......
Il libro di Roberto Saviano si apre con un’immagine, se volete, raccapricciante, disumana ma illuminante e spietatamente reale: un container che, nel porto di Napoli, si apre improvvisamente e vomita il suo carico lungo la banchina; centinaia di corpi di uomini e donne, giovani e anziani cinesi, congelati che, appena toccano il suolo si disintegrano in mille pezzi e che, con la massima solerzia, vengono raccolti e rimessi nel container. Ogni traccia sarà cancellata con rapidità da uomini laboriosi e coordinati come in un formicaio, e questa rimarrà solo un’immagine un momento nella mente del gruista del porto. Avevano messo i soldi da parte per tutta una vita, i lavoratori cinesi, per farsi seppellire nel loro paese, una volta morti. Ma cosa ne è della loro permanenza nel nostro Paese? Dove sono finiti i documenti che raccontano del loro passaggio nella nostra terra? Quelle persone sono vissute ma, come fossero degli highlander, non sono mai morte e i loro certificati o qualsiasi carta che comprovassela loro esistenza, diverranno un macabro testimone da passare alle nuove generazioni di cinesi che saranno reclutate dal ‘Sistema’. Già il ‘Sistema’ una volta, ai tempi di Cutolo, si chiamava la nuova camorra organizzata ma oggi è un vero e proprio impero economico-finanziario che abbraccia e avvolge tra le sue spira qualsiasi attività produttiva del nostro Paese, per poi disseminare i suoi tentacoli in tutto il mondo, con esercizi e infrastrutture più o meno legali.
Leggere questo libro è sconvolgente, non soltanto perché Saviano racconta il ‘sistema’ con la lucidità del reporter e di chi vuole capire per conoscere il mostro con cui convive quotidianamente, ma anche perché dopo pochi capitoli ci si rende conto che qualsiasi oggetto, servizio, merce, bene di consumo noi acquistiamo – direttamente o indirettamente – vanno a finanziare la camorra. Non si tratta solo di droga, come qualcuno potrebbe pensare. E no!
Gli affari del sistema attraversano settori come: l’alta moda, il pret-a-porter, il commercio e la distribuzione del caffè e, in generale, i vari rifornimenti alimentari per gli eventi mediatici, le armi, l’attività edilizia, l’agricoltura e, addirittura, le vetrerie.
I clan decidono tutto, anche chi sei, quale rispetto meriti (se lo meriti), e che parte occupo nella mappa del conflitto. È una guerra che non viene marcata su nessuna cartina del Risiko mondiale ma che, in realtà, non ha nulla da ‘invidiare’ alle guerre intestine in Bosnia, Algeria o Somalia; anche noi, anche in questo vero e proprio conflitto possiamo annoverare la presenza di numerosi ‘bambini-soldato’: “ragazzini del sistema” con la loro dose di coraggio artificiale - inoculato tramite pasticche di MDMA che li porta oltre ogni limite di resistenza umana - e il ‘ferro’ (pistola) sotto il petto rigonfio a causa del giubbotto antiproiettile.
Sono l’assenza e l’assoluto silenzio le vere armi in mano al sistema; la camorra ne ha bisogno, con esse si nutre e cresce infiltrandosi nelle più profonde maglie del vivere quotidiano. Tutto è normale, non c’è nulla che non vada, è tutto a posto: è questo il motto della camorra, affinché lo spazio legale torni a ignorare i territori destinati alle attività criminali. È così che la gente si rassegna al mestiere di vivere: una condanna all’ergastolo, una pena da scontare attraverso un’esistenza feroce, senza un attimo di respiro.
DOCUMENTI BELLISSIMI, CHE TI FANNO PENSARE, RIFLETTERE, ELABORARE QUELLE SIMILITUDINI E TROVARE UN SIGNIFICATO CHE SOLO SE SI POSSIEDE UN CUORE, COME SAVIANO, SI POSSONO CAPIRE. QUESTO INCREDIBILE, SCONVOLGENTE VIAGGIO NEL MONDO AFFARISTICO E CRIMINALE DELLA CAMORRA SI APRE E SI CHIUDE NEL SEGNO DELLE MERCI, DEL LORO CICLO DI VITA. LE MERCI "FRESCHE", APPENA NATE, CHE SOTTO LE FORME PIU' SVARIATE - PEZZI DI PLASTICA, ABITI GRIFFATI, VIDEOGIOCHI,
OROLOGI - ARRIVANO AL PORTO DI NAPOLI E, PER ESSERE STOCCATE E OCCULTATE, SI RIVERSANO FUORI DAI GIGANTESCHI CONTAINER PER INVADERE PALAZZI APPOSITAMENTE SVUOTATI DI TUTTO, COME CREATURE SVENTRATE, PRIVATE DELLE VISCERE.
E LE MERCI ORMAI MORTE CHE, DA TUTTA ITALIA E MEZZA EUROPA, SOTTO FORMA DI SCORIE CHIMICHE, MORCHIE TOSSICHE, FANGHI, ADDIRITTURA SCHELETRI UMANO, VENGONO ABUSIVAMENTE "SVERSATE" NELLE CAMPAGNE CAMPANE, DOVE AVVELENANO,TRA GLI ALTRI, GLI STESSI BOSS CHE SU QUEI TERRENI EDIFICANOLE LORO DIMORE FASTOSE E ASSURDE - DACIE RUSSE, VILLE HOLLYWOODIANE, CATTEDRALI DI CEMENTO E MARMI PREZIOSI - CHE NON SERVONO SOLTANTO A CERTIFICARE UN RAGGIUNTO POTERE MA TESTIMONIANO UTOPIE FARNEFICANTI, PULSIONI MESSIANICHE, MILLENARISMI OSCURI.
QUESTA E' OGGI LA CAMORRA, ANZI, "IL SISTEMA", VISTO CHE LA PAROLA CAMORRA NESSUNO LA USA PIU'..........
COMPRATELO RAGAZZI, COSTA SOLO 15,50 MA NE VALE LA PENA........CONOSCERETE COSE MAI SAPUTE, O COSE ALLE QUALI VI FATE DOMANDE DA TEMPO E SOLO LEGGENDO QUESTO LIBRO POTETE DARVI UNA RISPOSTA DECISA, NETTA E COMPRENSIBILE. CHE BRAVO GOMORRA, UN AUTORE SENZA PELI SULLA LINGUA E SENZA PAURA DEL SISTEMA, ADESSO E' SOTTO SCORTA, UNA SCORTA CHE LO PROTEGGE ALLA VITA PERCHE' HA SMASCHERATO IL MARCIO COMMERCIALE E SISTEMATICO DI NAPOLI, DALLE NAVI CHE SI RISPECCHIANO SULL' ACQUA NEL GOLFO CRISTALLINO DI NAPOLI AL BAMBINO CHE SI SPECCHIA DAVANTI ALLO SPECCHIO DI CASA SUA BRANDENDO UN COLTELLO CON LE MANI!! SAPERE E' MOLTO MEGLIO CHE NON SAPERE, QUESTO E' UN SAPERE PULITO, QUEL SAPERE CHE ANCORA NON SAPETE!!!